Dietro il grandissimo successo di una delle Marche più esclusive dell’alta orologeria, Audemars Piguet, c’è un fenomenale orologiaio di origini italiane: Giulio Papi.
Poco più che cinquantenne, nasce in Svizzera da genitori italiani ed è stato un autentico “enfant prodige” dell’orologeria. Appena diplomato alla scuola tecnica, a 19 anni viene assunto da Audemars Piguet, dove si occupa della scheletratura e decorazione dei movimenti, mostra di avere un talento fuori dal comune e desidera di potersi occupare delle meccaniche con grandi complicazioni, ma nel momento in cui chiede ai suoi superiori quando avrebbe potuto lavorare sulle complicazioni, si sente rispondere: dopo vent’anni d’esperienza, forse!
Giulio Papi ha talento e coraggio, in un attimo decide di licenziarsi da Audemars Piguet e, a soli ventuno anni, decide di mettersi in proprio, convince il suo coetaneo e altrettanto talentuoso collega in Audemars, Dominique Renaud, a seguirlo e fondano, a La Chaux de Fond, nel 1986 la Renaud & Papi.
Costruiscono calibri e moduli di complicazioni talmente pregiati che acquisiscono come clienti Brands come IWC, Franck Muller e la stessa Audemars Piguet, nel 1992 completano il trasferimento nei nuovi stabilimenti a Le Locle e realizzano uno spettacolare tourbillon volante per IWC.
L’immenso talento di Giulio Papi ed il suo coraggio imprenditoriale vengono premiati, alla fine dello stesso anno : Audemars Piguet, proprio l’azienda che non volle affidargli la progettazione e realizzazione dei calibri con complicazioni quando Giulio ne era un dipendente, rileva una quota di maggioranza della Renaud & Papi, rendendola di fatto la manifattura Audemars Piguet.
Sembra una favola, ma a volte le favole diventano realtà, se i protagonisti sono uomini fuori dal comune, come sono fuori dal comune le meccaniche straordinarie che Giulio Papi ha progettato e realizzato per uno dei Brands più esclusivi ed originali dell’intero panorama dell’alta orologeria: Richard Mille, di cui di certo parlerò in uno dei miei futuri post.