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Un Blog sugli Orologi: Perché?
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Un Blog sugli Orologi: Perché?

Perché un nuovo blog sugli orologi? Non se ne sentiva la mancanza, questo è certo. La risposta è semplice: per egoismo.

Il mio egoismo di appassionato che ha avuto la fortuna di occuparsi di orologi per lavoro, continuando una tradizione di quattro generazioni e 100 anni di attività da rivenditori autorizzati dei migliori Marchi dell’orologeria Svizzera. Il mio negozio è sempre stato un salotto di confronto tra appassionati ed ogni trattativa di vendita di orologi è sempre stata per me, oltre che business, un divertimento puro, poter raccontare la Storia di ogni Marca ed argomentare i contenuti di ogni orologio mi fa stare bene.

Sinceramente in tutti questi anni in cui il web ha permesso a chiunque di mettersi in contatto con il mondo non avevo mai pensato ad usarlo per parlare della mia passione con altri appassionati come me, forse sono fuori dal tempo, ma il mio negozio, che mi permette il rapporto one to one con il mio interlocutore del momento, con gli orologi in mano, mi è sempre sembrato l’unico luogo in cui era logico e naturale farlo, ma oggi nasce in me questa esigenza di uscire metaforicamente da questo luogo fisico e circoscritto per parlare della mia passione sul web, ripeto per egoismo, non solo mio però.

Oggi i produttori di orologi, o meglio, i proprietari dei Marchi di orologi, i pochi grandi gruppi del lusso che raggruppano sotto la loro ala moltissimi Brands di orologeria, fanno soprattutto finanza, è legittimo, ci mancherebbe, ma orientano le loro scelte seguendo i soldi in maniera radicale. L’esplosione dei mercati orientali li porterà a veicolare quanto più orologi possibile verso quei mercati, e pur di massimizzare gli utili sono pronti ad abbandonare moltissime Città occidentali, chiudendo tantissimi rivenditori autorizzati che, per le caratteristiche “normali” dei loro mercati hanno sempre ben lavorato e continuano a farlo, ma che non possono garantire la velocità di rotazione vertiginosa degli stock del collega di Hong Kong o Pechino o Singapore, in più inseguono anche il sogno di aumentare fortemente la quota di penetrazione dell’e-commerce, oggi non significativa, vale circa il 3%, gestito da loro direttamente, potendo quindi vendere a prezzo pieno e senza riconoscere il margine di guadagno al rivenditore di zona.  Questo legittimo “egoismo” dei Gruppi del lusso impoverirà l’offerta nelle città europee, renderà impossibile agli appassionati delle Città che non sono capoluogo di Regione andare a visionare e provare gli orologi di alta gamma; non avverrà dall’oggi al domani, ma progressivamente alcuni marchi potranno scomparire da molte vetrine.

Il mio egoismo non è inferiore a quello dei manager dei luxury brands, per cui da adesso mi va di parlare di orologi sul mio blog, aperto alla discussione con tutti quelli che condividono la mia passione e che hanno voglia di parlarne con me.

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